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sabato 22 novembre 2014

Risparmio casa: Come risparmiare sull'abitazione principale (capitolo due)

Come risparmiare in casa è senz'altro una buona strada per il nostro obiettivo di ridurre le ore di lavoro; parimenti, risparmiare sulla casa può senz'altro aiutarci a tendere verso stili di vita alternativi, ad esempio lavorare da casa e/o smettere di lavorare

In un precedente articolo, che consiglio di leggere, abbiamo visto il capitolo introduttivo di questo interessante argomento.
L'alternativa qui proposta alla classica abitazione in mattone è quella di vivere in camper.


 
Vediamo più nel dettaglio quali sono i principali vantaggi e svantaggi di questa scelta, gli accorgimenti utili, confrontandola con la scelta più classica di vivere in appartamento o casa.

Primo vantaggio: Risparmiare soldi

Indubbiamente, soprattutto pensando alle nuove tasse come IMU, TASI e TARI sulle abitazioni, sia principali che secondarie, non si può non accorgersi di quanto un camper rispetto a una casa tradizionale sia un modo di vivere che fa risparmiare denaro.
Oltre a tasse e imposte, che nel caso della nostra "casa mobile" si riducono al solo bollo, ovvero a circa soli 30 euro all'anno, possiamo fare economia sulle bollette, in quanto con un camper non avremo bollette per acqua, luce e gas. Dovremo comunque pensare a come ovviare per avere tutto il necessario come fonti energetiche e idriche.

Per quanto riguarda l'approvvigionamento idrico, fortunatamente almeno in Italia abbondano fontane pubbliche dalle quali potete riempire i serbatoi del camper gratuitamente.
Considerato che una bolletta media mensile per l'acqua si aggira sui 15-20 euro, possiamo dire, tenendoci bassi, che il risparmio annuale si aggira sui 200 euro.

Per quanto riguarda il gas, che nel camper è essenziale, in quanto alimenta solitamente sia riscaldamento (stufa a gas), sia acqua calda, sia frigorifero trivalente, teniamo conto che la classica bombola di gpl da 10 litri costa mediamente sui 25 euro. 
Ovviamente la spesa per il riscaldamento può variare parecchio: abitare in Valle d'Aosta o in Sicilia non è la stessa cosa. Comunque, nei mesi caldi, quindi quando non il riscaldamento è sempre spento, per alimentare frigo e acqua calda (doccia, lavaggio piatti, ecc.) si può calcolare una stima di spesa mensile per il gas di 35-40 euro. Estremizzando, se tutto l'anno non avessimo mai necessità di accendere la stufa, spenderemmo al più 500 euro all'anno, tenendoci volutamente larghi come stima.
Con il freddo il discorso cambia, ed è anche per questo che potrebbe essere una buona soluzione nei mesi più freddi spostarsi verso luoghi più caldi e con climi più miti, per esempio il sud Italia, la Spagna, il Portogallo o il Marocco. Capirete l'importanza del Perché voler smettere di lavorare, che può permettere di fare tutto questo, cioè di muoverci in base anche a risparmi consistenti sul vivere quotidiano.

Infine, la corrente elettrica. 
E' il capitolo più delicato in quanto qui le soluzione sono molteplici: pannelli solari, pale eoliche, generatore efoy, generatori a combustibile, ecc. Oltre all'alimentazione, inoltre, le esigenze di consumo di ognuno di noi variano enormemente: c'è chi non può vivere senza televisione, mentre magari c'è chi preferisce leggere e stare all'aria aperta, con conseguenti diversi consumi di energia elettrica.
Il mio consiglio qui è cercare di dotarsi il più possibile di molti pannelli solari (almeno per 300-400 Watt) collegati a due batterie servizi da 110 Ah. Oltre ovviamente a dotarci di un generatore di emergenza a combustibile. Se avete esigenze particolarmente alte in termini di consumi, forse dovreste orientarvi verso un efoy.
Ad ogni modo, parleremo più nel dettaglio in un prossimo articolo riguardo al come produrre energia elettrica in camper.

Secondo vantaggio: Essere liberi

Come abbiamo accennato poco sopra, la libertà di spostarsi, di poter visitare molti luoghi diversi nel mondo sentendosi a casa, di poter cercare climi migliori, non ha prezzo. 
Ci possiamo letteralmente sentire addosso meno catene, meno legacci, semplicemente scegliendo di vivere in camper anziché abitare in casa. 
Pensate per un attimo a quanti di noi ambiscono a trovare lavoro fisso e poi comprare casa spesso con un pesante mutuo da pagare per i successivi dieci o venti anni. Che possibilità abbiamo in questo caso, soprattutto se perdessimo il lavoro, di emigrare verso mete più fortunate? La casa ci legherebbe nel posto in cui si trova; certo, possiamo sempre guadagnare affittando quella casa, è senz'altro una buona soluzione, e magari proprio vivere in camper affittando la casa può essere un sistema per non lavorare, ma dovrebbe essere una scelta studiata prima con criterio, e non una soluzione di ripiego, nata dall'impulsività di acquistare casa senza prima ragionare se, particolarmente al giorno d'oggi e in questa situazione storica, ne vale ancora la pena o meno.

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Vediamo ora i principali svantaggi di un camper usato come abitazione.

Primo svantaggio: Tre siamo troppi?

Vivere in un camper è una soluzione ideale per una o al massimo due persone: anche con un mezzo grande e spazioso come quelli sopra i 7 metri, la convivenza sotto uno stesso tetto di 3 o più persone inizia a diventare un po' problematica. Al massimo, per una coppia con un figlio in tenera età la cosa è senz'altro fattibile, a volte basta semplicemente rompere gli schemi, e non basarsi sulle idee che abbiamo sul mondo, guardiamo ad esempio con occhio libero dai pregiudizi lo stile di vita zingaro, dove camper o roulotte servono come abitazione a ben più di due persone. Questo senza voler intendere che una soluzione sia meglio o peggio di un'altra, ma solamente per cercare di non essere ottusi e valutare tutte le soluzioni possibili.


Secondo svantaggio: Una casa è per sempre (o quasi)

Acquistare una casa solitamente (dico così perché ultimamente non sta rendendo più come un tempo) è un buon investimento, la cultura molto italiana di investire nel mattone è ben rinomata. 
Con un camper, il discorso cambia, in quanto prima o poi, dovremo per forza di cose vendere o rottamare il mezzo quando avrà due o tre decenni di vita (talvolta di più!) e quindi dover spendere ancora per acquistarne uno nuovo o usato. D'altro canto, acquistare un camper non è come acquistare una casa, ma più simile a comprare un'auto, quindi, soprattutto se vogliamo usare il camper come automobile, la nostra spesa ciclica di acquisto mezzo sarà come comprare la macchina nuova, o quasi.


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Conclusioni

Come è ovvio, ognuno ha le sue esigenze, il proprio stile di vita, ma come dico sempre, non bisogna aver paura di cambiare, non dobbiamo temere le strade diverse da quelle maestre. Le soluzioni vanno analizzate nel dettaglio, informandosi, documentandosi, e non basandosi su meri pregiudizi, impressioni date dalla pancia e non dalla testa.
Solo così potremo iniziare un percorso per diventare veramente liberi, in tutti i sensi!

Dimenticavo, i "capitoli" riguardo il risparmio casa non sono finiti: torneremo presto a parlare di questi argomenti.

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